Adolescenti in cammino per riflettere sulla speranza

Gli adolescenti dell'oratorio di Lallio hanno vissuto insieme un pellegrinaggio in preparazione alla Pasqua

Educare alla fede è un impegno costante e una sfida che richiede tempo, passione, pazienza e alcune occasioni per porre l’accento su questo aspetto.

La Quaresima, e in generale i Tempi Forti, sono periodi in cui la preghiera gioca un ruolo fondamentale come accade per gli adolescenti dell’oratorio di Lallio. Rispetto al resto dell’anno, le opportunità si intensificano per allenarsi insieme e preparare il cuore alla Pasqua.

 

Gli adolescenti di Lallio in cammino

Domenica scorsa, gli adolescenti si sono messi in cammino verso la chiesa giubilare di Mariano per vivere insieme un pellegrinaggio caratterizzato dalla riconciliazione e dalla speranza come dalla preghiera e dal silenzio. Ritrovo alle 18 sul sagrato della chiesa di Lallio per iniziare con la lettura del Vangelo di Giovanni e ricevere la benedizione del pellegrino. Da lì, si sono messi in cammino verso Dalmine e poi verso il traguardo finale della chiesa di Mariano. “Tutti gli anni, nel corso dei Tempi Forti, proponiamo agli adolescenti dei momenti pensati su misura per loro -spiega don Patrizio Carminati, parroco di Lallio-. È un’azione di cura indispensabile perché siamo chiamati, come oratorio, a educarli alla fede e allenare uno stile di vivere la preghiera che cresce con loro”. Proseguendo con il cammino, la tappa a Dalmine ha permesso loro di fare un affondo sulla speranza. Posti di fronte all’opera di Bansky “Balloon Girl”, si sono interrogati su dove sia possibile scorgere la speranza nel mondo odierno. Da qui sono ripartiti per l’ultimo tratto di cammino vissuto in silenzio e scandito da domande come “Chi è per me la porta?”, “Quando per me Gesù è la porta?”, “Mi sta bene che Gesù sia la mia “porta”?” e “Cosa mi dà lo stare fuori dalla porta?”.

 

Il valore del silenzio

In questo silenzio, le parole del Vangelo di Giovanni sono risuonate con forza (“Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo”) e i passi sono arrivati fino alla chiesa giubilare di Mariano. “Il passaggio sotto la porta è stato sottolineato come un passaggio a vita nuova -racconta don Patrizio-. È uno slancio a vivere il Giubileo nella nostra quotidianità riscoprendo il senso della riconciliazione e della speranza anche nei dettagli di tutti i giorni”. Il pellegrinaggio degli adolescenti di Lallio si è concluso con un momento di informalità e condivisione all’oratorio di Mariano. Sulla strada del ritorno a casa, rileggendo la serata, l’augurio è che ora questi passi e le attenzioni emerse dai diversi momenti possano risuonare nel proseguo della Quaresima e del Giubileo.

 

“Di tutto ciò che hanno sperimentato -conclude don Patrizio- spero siano rimasti affascinati dalla forza del silenzio. Passare per vie rumorose, in cui tutto scorre, senza dire una parola è stato un gesto potente. Anche se per pochi minuti credo gli abbia permesso di rallentare e riflettere. Lungo tutto il cammino, dieci minuti di silenzio possono fare la differenza”.

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