Una festa per iniziare il cammino del Giubileo
"Apri tutte le porte" è il titolo della festa che ha dato il via al cammino del Giubileo per l'oratorio di Nembro
Che cos’è il Giubileo? E, soprattutto, come si può raccontare a bambini, ragazzi, adolescenti e alla comunità? Dopo l’apertura della Porta Santa lo scorso 24 dicembre, alla Vigilia di Natale, è ufficialmente iniziato un tempo che chiama tutti ad essere “pellegrini di speranza”. Per introdurre le giovani generazioni a una ricorrenza speciale come quella del Giubileo, l’oratorio di Nembro ha organizzato una festa.
“Apri tutte le porte” è il titolo dell’evento che, domenica scorsa, ha dato il via a un cammino di comunità in cui l’oratorio accompagnerà i più giovani tra appuntamenti, percorsi di preghiera e veri e propri pellegrinaggi.
La prima tappa ha voluto mettere in risalto il Giubileo come un tempo di gioia e di festa, prima di affrontare i passi più profondi e spirituali pensati per la Quaresima. “Con questa prima domenica insieme – spiega don Christopher Seminati, curato dell’oratorio di Nembro – l’obiettivo era quello di iniziare un cammino nuovo con bambini, ragazzi e adolescenti. È stata una partenza caratterizzata da un clima festoso in modo da ricordare le origini dell’Anno Santo”.
“Apri tutte le porte” nel cammino verso il Giubileo
Domenica scorsa, bambini e preadolescenti sono stati chiamati a raccolta nell’oratorio di Nembro per un pomeriggio animato dagli adolescenti. I bambini delle elementari sono stati guidati alla riscoperta dello stupore da un clown e poi attraverso uno spettacolo di Oreste Castagna e Silvia Barbieri intitolato “La porta aperta”.
Mentre i ragazzi delle medie hanno vissuto i preparativi di un lungo cammino sulla propria pelle nella “Palestra del pellegrino”. Il salone dell’oratorio si è trasformato diventando il luogo perfetto per allenarsi in vista dei prossimi passi da fare: tutto è iniziato dalla domanda “Che cosa fa un pellegrino?” e poi, compilando la propria credenziale, si accumulavano punti per vincere il premio finale.
“I due momenti – aggiunge don Christopher – avevano l’obiettivo di far riflettere i più piccoli sui significati del Giubileo declinando il messaggio con dei linguaggi adatti ai destinatari. Il Giubileo ci invita a metterci in cammino e a varcare una porta. È necessario, però, che si apra una porta dentro ciascuno di noi per essere noi stessi una porta anche per il prossimo”.
Gli adolescenti hanno animato il pomeriggio
Importante è stato il ruolo degli adolescenti che hanno animato il pomeriggio per poi vivere un momento pensato per loro tra gioco e informalità ospitati dall’oratorio di Stezzano.
Gli adolescenti si sono preparati alla giornata da animatori e animati attraverso un’attività di foto-linguaggio in cui si sono interrogati su “Cosa è e cosa non è il Giubileo” rilanciando tematiche importanti per ciò che vivranno a Roma il prossimo aprile. “Gli adolescenti sono un dono prezioso per l’oratorio e la comunità -conclude don Christopher-. Con la loro capacità di mettersi in gioco e di spendersi al servizio, la speranza raggiungerà tutti. Vivere il Giubileo, essere porta per gli altri, significa dare vita a un’epoca d’amore e di pace grazie alla forza della riconciliazione. E gli adolescenti sono pronti per portare a tutti questo messaggio di speranza”.