Adolescenti in gioco per la carità
Gli adolescenti dell'oratorio di Verdello si mettono al servizio dei più bisognosi della comunità: "La carità diffonde il bene"
"Non ti conosco, ma ti aiuto”: l’ultima iniziativa caritativa proposta agli adolescenti dell’oratorio di Verdello si può riassumere così. Sei semplici parole che raccontano bene la spinta attraverso cui si realizza la carità. Quando si compie un gesto di solidarietà, spesso, non si conosce a fondo chi è il beneficiario, ma ciò che spinge a uscire da sé e a donarsi a pieno è l’essere fratelli.
In un pomeriggio dedicato a una raccolta di generi alimentari straordinaria, l’obiettivo era quello di trasmettere il valore e il significato profondo della carità agli adolescenti che vi hanno preso parte. La raccolta di San Martino è stata riadatta insieme al gruppo Caritas della parrocchia per dare il proprio sostegno alle famiglie in difficoltà.
“Per la comunità e per il gruppo adolescenti -racconta don Mario Pezzotta, curato dell’oratorio di Verdello- la raccolta di San Martino è una tradizione. È un’opportunità per far sperimentare la carità agli adolescenti in modo concreto”.
I volontari della Caritas parrocchiale e gli adolescenti si sono organizzati per raccogliere vari generi alimentari in giro per il paese dando vita a una rete di collaborazione anche tra generazioni diverse. Adolescenti, giovani e adulti hanno unito le forze per aiutare il prossimo. “All’oratorio di Verdello -prosegue don Mario- l’esperienza caritativa, oltre ad essere una tradizione, è anche un passo importante. Pensiamo che proporre questo tipo di servizio agli adolescenti sia un modo per farli uscire da loro stessi e guardare al prossimo con occhi diversi. Non conosciamo chi abbiamo aiutato, ma lo facciamo in quanto fratelli. La carità è una virtù da vivere nella concretezza e con la consapevolezza che tanti piccoli gesti possono fare qualcosa di grande”.
All’interno del percorso adolescenti dell’oratorio di Verdello sono diversi. Si passa dall’informalità al gioco per arrivare ad esperienze di servizio, momenti forti e occasioni di preghiera in grado di scendere in profondità. Gli adolescenti camminano guidati e accompagnati dagli loro educatori passo dopo passo aiutandoli a rileggere anche le esperienze più concrete.
“Speriamo che gli adolescenti -conclude don Mario- si siano portati a casa la bellezza della gratuità e il valore carità. Sono concetti e stili importanti nel percorso di crescita di ciascuno di noi. Donare con gratuità fa bene e condividere questo gesto con altri lo rende ancora più potente. Fare del bene senza conoscere i destinatari è un’azione che aiuta a diffondere l’amore”.
Anche tra un pacco di pasta, le scarpinate per il paese e una tradizione dal significato profondo è possibile diffondere il bene. Si realizza la carità attraverso piccoli gesti che diventano qualcosa di grande.