In oratorio una settimana dedicata alla gioia
All’oratorio di Villa d’Almé si riscopre la bellezza dello stare insieme in occasione della festa di don Bosco
La gioia come dono da riscoprire, da saper riconoscere e da continuare a coltivare: è questo l’impegno che si sono presi tutti coloro che vivono l’oratorio di Villa d’Almé. Dopo una settimana dedicata ad essa tra attività giochi e preghiera, tutta la comunità si è portata a casa un significato proprio e, allo stesso tempo, comune tra chi ha condiviso questi momenti preziosi.
Questa attenzione nasce dal desiderio di ricordare la figura di San Giovanni Bosco e la sua eredità costituita da alcuni insegnamenti e uno stile inconfondibile. L’oratorio di Villa d’Almé è dedicato a San Carlo Borromeo, ma, nella settimana di San Giovanni Bosco e in quelle successive, ha avuto come l’obiettivo quello di far emergere l’oratorio come uno strumento che educa con gioia. Da qui è nata una settimana che ha visto coinvolti bambini, ragazzi e adolescenti con giochi, momenti di preghiera e tornei.
La bellezza di stare insieme con semplicità
Espedienti semplici per stare insieme, ma che servivano a mettere in risalto la bellezza dello stare insieme. “Incontrando i volontari più grandi, i giovani e le famiglie, il rimando è stato molto positivo -racconta don Matteo Vezzoli, curato dell’oratorio di Villa d’Almè-.
La comunità sentiva la necessità di tornare a trovarsi con semplicità e la settimana della gioia è stata l’occasione perfetta, una scommessa vinta”. Una vittoria sotto diversi punti di vista perché, oltre a mettere al centro le relazioni, c’è stato il desiderio di mettersi in ascolto e accogliere ragazzi e adolescenti in particolar modo.
Le proposte, infatti, sono state su misura per loro, ma anche con loro. Così l’oratorio è diventato il campetto più ambito, il cinema più accogliente, il salone in cui provare nuovi giochi e la cucina in cui assaggiare la miglior pizza: insomma, una casa che sa di gioia.
Cercare nuovi modi per stare insieme
“Nei più giovani e anche in tutta la comunità – prosegue don Matteo – è rimasta la volontà di cercare nuovi modi per stare insieme. Ci si mette in ascolto delle giovani generazioni, si sperimenta e si educa con creatività. Sono passi quotidiani che ci aiutano a riscoprire il dono prezioso della gioia e a tenere le porte dell’oratorio aperte”.
E così tra un calcio ad un pallone, una pizza e un momento di informalità, l’oratorio si fa sempre più accogliente e la gioia è di casa. Una gioia che è un dono prezioso da vivere e condividere perché, come ricorda Papa Francesco: “vivere con gioia è la capacità di gustare l’essenziale. Gioia è anche riuscire a vedere i doni che si ricevono ogni giorno. É lo stupore per la bellezza della vita e delle cose grandi e piccole che riempiono le nostre giornate”. E la gioia è anche la missione che l’oratorio di Villa d’Almè si è preso a cuore per tutta la sua comunità.